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lunedì 19 marzo 2018

Lettera aperta a Claudia Cattani, Presidente di Rete Ferroviaria Italiana

Gentile dottoressa Cattani,
mi permetta di iniziare questa lettera aperta con una citazione, tratta da uno dei testi sacri del management che Lei sicuramente conosce: “Marketing Myopia” di Theodor Lewitt.

Lewitt ha scritto nel 1960 un articolo sull’Harvard Business Review in cui usava come esempio di miopia manageriale le ferrovie USA dell’epoca. Nel suo articolo sosteneva che i problemi delle ferrovie erano legati ad un management che pensava a produrre “trasporto su rotaia” anziché occuparsi della soddisfazione dei clienti trasportati.

Sembra, gentile dottoressa Cattani, che gli anni trascorsi dalla pubblicazione del testo di Lewitt siano passati invano. Sembra che anche oggi il sistema ferroviario italiano, di cui la Rete ferroviaria Italiana è parte integrante, non pensi ai bisogni dei clienti passeggeri ma solo ai bilanci, come se poi la salute dei bilanci fosse una variabile indipendente dalla salute dei passeggeri…

Così accade che davanti alla tragedia di Pioltello, ai blocchi dei treni causa neve, RFI si difenda dicendo che gli investimenti in controlli sulla sicurezza sono aumentati negli ultimi anni. Non viene il dubbio che evidentemente non siano aumentati abbastanza e/o che questi soldi siano spesi male?

E poi, dottoressa Cattani, quando in altre circostanze i soldi spesi da RFI sono tanti, ma tanti, come quelli occorsi per costruire un’opera faraonica come la stazione di Bologna per l’Alta Velocità, non pensa che ci si dovrebbe aspettare che siano spesi tenendo conto delle esigenze e del benessere dei passeggeri? Non è per loro che opere come queste sono costruite? Sono convinto che Lei, dottoressa Cattani, sia d’accordo.

Allora come è possibile che si costruisca una stazione ipermoderna e ci si dimentichi di mettere le panchine per i viaggiatori in attesa dei treni?
Attendiamo con interesse una Sua risposta, dottoressa Cattani.

I migliori saluti.
Bruno Patierno

Guarda qui il video del nostro Flash Mob alla Stazione di Bologna

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