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martedì 31 dicembre 2019

Bordeggiando in politica

Oggi vi invito a bordeggiare con me in acque un po’ torbide e poco amichevoli, acque nelle quali potrei anche incagliarmi tra gli scogli, acque tra le quali assumo una posizione che io stessa trovo scomoda e sulle quali mi muovo a vista, senza una rotta ben precisa... Oggi vi parlerò di politica. Non di partiti o di personaggi politici, ma di politica. Di politica secondo i miei ricordi scolastici, la mia percezione, le mie considerazioni. Quando penso alla politica, nella sua accezione più alta, mi viene immediatamente da pensare all’antica Grecia, a quel Solone del 6° sec che promulgò leggi basate su principi di equità sociale e politica, pensate non per i singoli individui, ma per l’intera Città di Atene e per la sua dignità, leggi ispirate dall’ideale del «buon governo»- dove governo significa davvero prendersi cura - espresso attraverso l’ordine conforme e la giustizia, con la premessa dell’uguaglianza davanti alla legge. 
E se rifletto su questo spunto, ingenuamente, non riesco ad evitare di chiedermi come sia possibile che nel 2000 e rotti, in questa epoca in cui ci sentiamo così superiori a tutto ciò che è stato come se nulla di buono fosse mai stato prima di noi, in cui - soprattutto l’ occidente - si arroga il titolo di icona della civiltà, in cui siamo sparati come razzi ciechi e impazziti verso un non meglio definito progresso, non ci sia un solo politico che desideri passare alla storia per indiscusse capacità, integrità, e lungimiranza. Sembra piuttosto che ciascuno dei politici più in vista stia giocando una partita all’ultimo sangue, in un braccio di ferro contro tutti a suon di colpi di potere, di indifferenza al pensiero altrui, e di furbesche quanto fragili alleanze. Piccoli dèi così poco saggi da non rendersi conto che nell’assurdità del dominare (non governare, attenzione) il Mondo, non si pongono nemmeno il problema di salvaguardare qualcosa che possa essere in loro dominio, attori così presuntuosi e arroganti , talmente pieni di sé da andare in scena sgominando uno dopo l’altro gli altri attori e dando per scontato di avere un pubblico, dimenticando di averlo decimato giorno dopo giorno...
Cosa se ne faranno di un Mondo distrutto, senza più Natura, con cibo, aria e acqua contaminati, con città distrutte, abbattute, senza più un edificio di valore, un’opera d’arte da guardare, in compagnia di cadaveri, di persone mutilate o malate, vittime della povertà, della violenza, del terrorismo o della guerra...? Non ho gli strumenti per capire, proprio non li ho. Quello che capisco e sperimento io, è che le persone felici, appagate, contente di vivere, non hanno timore a lasciare spazio agli altri, a ritenerli parte della propria gioia di vivere, degni del riconoscimento dei vari diritti... ...e la vittoria di uno diventa la vittoria di tutti, con gioia e benessere condivisi.. Ma in politica, nel 2000 o poco più, proprio non è così. Anni fa, per sostenere un amico, mi sono trovata sia a far parte di comitati ecologisti sia a far parte per un paio di mesi di una lista elettorale. Ne ho approfittato per cercare di rendermi conto di come funzionasse/ presenziando a tutti i possibili incontri, fossero questi con altri membri dei comitati, con altri candidati della medésima lista o con candidati di altra provenienza. La delusione è stata immensa e non mi è arrivata necessariamente dagli antagonisti: ho visto persone attente esclusivamente al loro personale obbiettivo, persone che dimenticavano la causa per la quale si battevano se questa non avesse portato il loro nome, persone pronte a zittirsi una con l’altra, per nulla coese se non sulla carta o quando, inaspettatamente, per qualche interesse era necessario far fronte comune. 
Ho assistito a riunioni della Provincia durante le quali avrebbero dovuto essere discusse e votate mozioni sui più disparati argomenti: spesso erano monologhi del politico di turno, monologhi enunciati tra la confusione di un mercato, senza che uno solo ascoltasse nè il punto, né le motivazioni a riguardo: chiacchiere, uscite, cellulari, giornali... Se avessi avuto io da proporre una mozione, avrei preteso l’attenzione dell’assemblea prima di pronunciarmi....con il rischio di non poter mai più dire la mia! Ricordo incontri durante i quali i membri di una medésima lista, anzichè accogliere e sostenere le varie problematiche sollevate dalle sensibilità e dai bisogni dei singoli, battendosi collettivamente per tutte, facevano a chi aveva la voce più grossa o il ruolo più forte per convogliare l’attenzione esclusivamente sulla propria priorità: un triste esempio fu la giusta pretesa di veder riconosciuti i diritti per gli omosessuali, alla quale seguì una scrollata di spalle nei riguardi del diritto dei ragazzi e delle famiglie affidatarie di mantenere un rapporto anche in seguito alle adozioni... Eppure erano entrambe situazioni di sofferenza sentimentale e di vuoto giuridico, entrambe situazioni che necessitavano tutela, entrambe battaglie per i diritti di minoranze... Trovando giuste entrambe le cause, io mi sarei battuta per entrambe, pur senza essere lesbica, o parte di un contesto affidatario... In quel periodo, però mi sono trovata anche a fare delle considerazioni che probabilmente mi renderanno Bastiàn Contrario agli occhi e alle orecchie di chi, solitamente si sente supportato dal mio pensiero. Io non so come generalmente le persone decidano e entrino in politica. Io di certo non avevo nessuna attitudine per quel ruolo e fare politica è una responsabilità. Una responsabilità molto grande. Credo anche che nel momento in cui questa responsabilità smette di essere un’ipotesi per diventare una concreta realtà, possa essere umano sentirsi...quantomeno confusi, avere quel classico momento in cui si stringe la gola e si tira il fiato davanti a qualcosa di più grande di noi da affrontare. Del resto, che ci piaccia o no, i politici sono comunque esseri umani, con le loro forze e le loro debolezze, più simili a noi che agli alieni. Ho visto candidati di un certo spicco, condividere appassionatamente bufale su facebook! E sono gli stessi che dovrebbero prendersi cura delle sorti dello Stato e dei Cittadini! Se per un attimo escludiamo dalla conversazione quella parte di politici che agisce davvero e deliberatamente in cattiva fede e per il proprio più bieco interesse, degli altri non saprei dire/ quanti siano davvero competenti, saggi e preparati per assumersi la responsabilità di fare quanto davvero serve ed è giusto per la comunità di cui si occupano...tuttavia si spende molto più tempo a selezionare una parrucchiera da cui andare o un qualsiasi dependente, fosse semplicemente un benzinaio, che per eleggere i nostri rappresentanti, che il più delle volte semplicemente “ci piacciono”, o perchè hanno un bell’aspetto e un fare rassicurante, o perchè rappresentanti di un partito di cui più o meno crediamo di conoscere l’ideologia, o perchè sono così sfacciati da promettere cose pur sapendo bene che non è detto che possano mantenere, o perchè il progetto che propongono ci sembra convincente, dimenticando che un progetto è solo un’idea e non è detto che diventerà realtà. Ma in pochi, ci preoccupiamo di conoscerne le competenze e le qualità umane, i valori e l’onestà intellettuale e giuridica...che sarebbero invece gli aspetti significativi da prendere in considerazione. Per fare un altro parallelo, se io semplice diplomata mi trovassi ingiustamente sotto accusa per un grave reato, non mi difenderei da sola, nè lo farei avvalendomi dell’aiuto di mio padre, elettrotecnico, o del vicino di casa, imbianchino, o del barista perchè è sexy. Mi rivolgerei ad uno studio legale, cercando di avere la massima competenza per il mio specifico problema, pronta a cambiare con qualcuno via via sempre più esperto e capace. Eppure, quando si tratta di politica, sembra che i cittadini cerchino nei propri rappresentanti non l’eccellenza, la preparazione, la competenza, o almeno l’umiltà di chi compensa le proprie carenze avvalendosi di esperti, ma l’immagine familiare di sé stessi, quasi a volersi specchiare a dare la pacca sulla spalla, salvo poi lamentarsi se le cose non migliorano.
Sentiamo tutti persone che si lamentano della disonestà dei politici di turno.... ma poi? quando si tratta di non farsi fare fattura sono i primi a fregarsi le mani; ci si indigna per le raccomandazioni eppure chiunque di noi, dovesse anche solo assumere una colf, preferirà scegliere la moglie del cugino piuttosto che l’estranea magari straniera; e chi, malato e magari grave, rifiuterebbe i favori dell’amico che, nel posto giusto, gli abbrevia i tempi per la visita richiesta? C’è anche un’altro aspetto, a mio avviso piuttosto grave, che appartiene agli elettori: se un candidato, indipendentemente dalle ideologie del suo partito, diventa paladino dichiarato della lotta per uno specifico problema...ecco che in molti abbandonano i propri sani principi politici e votano anche il partito opposto nel proprio personale interesse. Faccio un esempio: io solo per amore degli animali sono vegetariana dall’84 e sto puntando al veganesimo. Sono anche sensibile alle problematiche degli immigrati. 
Secondo voi potrei votare qualcuno che nega i diritti degli immigrati se, per ipotesi, promettesse di rendere obbligatorio almeno un menù vegano in tutte le scuole, ospedali e autogrill d’Italia? Certo che mi piacerebbe avere sempre una scelta alimentare ovunque vada. Mi farebbe davvero comodo....ma potrei negare un’altra perte di me per questa conquista? Eppure, ne ho sentiti molti, che a fronte di una facilitazione economica, lavorativa, famigliare o checchèssia, hanno votato personaggi per nulla affini alle idee che professano genericamente. In questi casi, a chi si può imputare la responsabilità di veder salire forze politiche contrarie a quelle che astrattamente si dichiara di sostenere? Ecco, alla fine mi sono trovata quasi a prendere le difese dei politici, malgrado la mia altissima disistima nei confronti di gran parte

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Ricetta Del Cuore Farro.e E Verdure



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Natale è appena cominciato! Comincia il 26 dicembre!



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lunedì 30 dicembre 2019

Racconto Del Cuore: La Bussola


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Racconto Del Cuore: La Maga


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Ricetta Del Cuore Farro.e Carote



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domenica 29 dicembre 2019

Un Matrimonio non convenzionale GabriElena

Una sorta di chiacchierata che, pur partendo da un evento particolarmente autobiografico qual è un Matrimonio, offre una rosa di argomenti e immagini che riconducono alla domanda fondamentale del “Perchè?”. Ogni scelta, anche la più piccola, ogni singola parola, sono frutto di una riflessione sui Valori degli Affetti, dell'Ambiente, dell'essere Vegetariani... e quindi del piacere della semplicità e della concretezza...il tutto basato sul concetto fondamentale di un Amore che si esprime costantemente in un “Noi”. E' nostro scopo, rafforzando questo aspetto, la Condivisione della nostra Esperienza e l'Invito a fare Vostra la Nostra Storia. Firmato GabriELEna

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lunedì 23 dicembre 2019

Curatevi con le erbe 1


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Caitanya Caritamrita 01


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Caitanya Caritamrita 01

Caitanya-caritāmṛta (चैतन्य-चरितामृतम्; "Le gesta immortali di Caitanya") è una delle principali agiografie riguardanti Caitanya (1486–1533), il mistico bengalese fondatore del viṣṇuismo gauḍīya. L'opera è stata composta da Kṛṣṇadāsa Kavirāja (XVI secolo), principalmente in lingua bengali, ma anche includendo diversi versi in sanscrito. Unitamente all'agiografia di Caitanya sono esplicitate nell'opera di Kṛṣṇadāsa anche alcune dottrine religiose proprie del viṣṇuismo gauḍīya e del relativo bhakti yoga.

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Paola se n’è andata



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sabato 21 dicembre 2019

venerdì 20 dicembre 2019

Paola se n’è andata


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Poesia/racconto Del Cuore La Coscienza Di Zeno



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Poesia/racconto Del Cuore La Coscienza Di Zeno


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Ricetta Del Cuore: LA Cottura Dell'orzo Farro


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Oh OH OH ( sono BABBO NATALE... oh oh)

per CONTATTARE IL NS. CENTRO DI PRODUZIONE scrivere a : MAURIZIO@ASSOCIAZIONEMARCONI.COM per EVENTI INFORMAZIONI TECNICHE COMMERCIALI PUBBLICITÀ FORMAT RADIO TV SAT FM AM DIGITALE TERRESTRE DA LOMBARDIA A MARCHE COMPRESA... BUON NATALE 2019 DA STUDIO ZERO PRODUZIONI MANAGEMENT NETWORK.

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Teche di LetteralMENTE: diretta del 12 gennaio 2013


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giovedì 19 dicembre 2019

Che GIORNATA DEL BUON NATALE

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Poesia/racconto Del Cuore: LA Grande Quercia



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Ricetta Del Cuore: Sformato Di Segale



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Leggiamo insieme “Vegetarian” di gennaio febbraio 2020



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Ayurveda con Paola

L'antica medicina indiana dell'Ayurveda

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mercoledì 18 dicembre 2019

Poesia/racconto Del Cuore: LA Mia Risata Riflessa In Uno Specchio


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Poesia/racconto Del Cuore: LA Mia Risata Riflessa In Uno Specchio



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Ricetta Del Cuore: Frittelle Di Segale



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Passeggiando con Ramy


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Radio Caroline la sua storia

Anche in questa puntata torno a parlarvi della mia grande passione per la Radio in generale, questa volta con la storia di Radio Caroline !

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martedì 17 dicembre 2019

Poesia/racconto Del Cuore: Cosa Ho Scritto Su quel Foglio Biaco


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Poesia/racconto Del Cuore: LA ragazza Che Giocava Con Le Lumache


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Poesia/racconto Del Cuore: Cosa Ho Scritto Su quel Foglio Biaco



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Ricetta Del Cuore: Insalata Di Segale



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lunedì 16 dicembre 2019

Risarcimenti e le sanzioni pecuniarie

E buon bordeggio a tutti, cari compagni di pirateria!Io lo so: andrà a finire che susciterò le ire di qualcuno con i miei pensieri Bastiàn contrari! Con chi ce l’ho oggi? Oggi ce l’ho con “i risarcimenti e le sanzioni pecuniarie”.Chiariamo: a fronte di un danno il risarcimento è doveroso, non c’è dubbio, “ma”.Intanto partiamo da un presupposto: per me, per quanto utile e indispensabile, il denaro ha un valore molto relativo, certamente inferiore al benessere fisico, emotivo e psichico, sicuramente inferiore alla coerenza con i propri valori, sicuramente inferiore al valore affettivo e sicuramente inferiore al valore della Natura nei suoi vari aspetti.Per farvi un esempio, ho una piccola credenza da cucina, di nessun pregio, verniciata di rosso, a pennello e pure male. Ho arredato l’intera cucina sulla misura di quella piccola credenza, imprescindibile. Quella era di mia nonna, ma quella era il SUO mobile per i miei giochi ed è rimasta il NOI cristallizzato nel tempo dell’addio.Se malauguratamente quella credenza andasse distrutta, non ci sarebbe nulla al mondo che la potrebbe sostituire, e nessuna cifra che la potrebbe ricomprare. Leggo in internet dei romantici fidanzati che con una lanterna cinese hanno “disboscato” 160 ettari di bosco.Proseguo nella lettura e trovo che potrebbero essere arrestati e subire una pena compresa tra uno e 5 anni. E intanto sopra la mia testa si accende una scritta luminosa, un po’ come a Mingardi, che chiede: a: se effettivamente questo evento è frutto di reale superficialità agita senza alcuna intenzione di ledere persone o cose, a che cosa serve arrestare la coppia? Tra l’altro presumo che fatta una volta, una cazzata del genere non la faranno mai più a meno che non siano malati e in tal caso andrebbero curati. b: perché la Comunità, ossia lo Stato, è vuole essere così stolto da rimetterci 2 volte? le spese per arrestare l’incendio e il mantenimento di questi due, che per quanto possano pagare multe, immagino non arriveranno mai a pareggiare il conto? c: chi ci restituirà il bosco, la sua fauna e la sua vegetazione, che sono, in realtà le uniche cose che a me personalmente sembra interessante capire? Alcuni di voi lo sanno, altri lo avranno intuito, non amo particolarmente infilarmi nelle notizie, considerando l’Umanità per propria natura intrinseca sempre di parte, sia questa parte idealista come la mia, ideologica o di convenienza. Sta di fatto che è altamente improbabile avere a portata una notizia a tutto tondo e davvero neutra. Quindi, anche in questo caso bordeggio a ...sentito dire. Mi sembra che non sia una novità che in diverse occasioni, aree boschive “casualmente” bruciate siano diventate aree edificabili di una certa portata o vigneti di alta qualità. Dunque, a che servono risarcimenti allo Stato sotto forma di multe e rimborsi assicurativi se non si ripristina o ricrea quanto andato distrutto? E’ tristemente ovvio che questo ragionamento non si possa applicare alle vite andate perse, ma a mio Bastiàn contrario parere...risarcimenti e assicurazioni in questi casi non dovrebbero essere forniti in denaro, ma in azioni che riportino la situazione il più possibile allo stato originario precedente: in un caso come questo, si ripiantino le stesse piante, si favorisca la reintegrazione della fauna nel più breve tempo possibile, si ricrei il Bosco a tutti gli effetti, che è patrimonio di tutti, ossigeno per tutti, antidoto all’inquinamento devastante... e chi ne è stato causa contribuisca in prima persona (fisicamente o economicamente) a questo scopo fino al suo reale raggiungimento! A proposito di inquinamento devastante!...credo sia abbastanza logico che la stessa metodologia andrebbe applicata anche con quelle “simpaticone” delle piattaforme petrolifere che hanno devastato i mari, o con le centrali nucleari e le loro perdite, o con le semplici industrie che scaricano le loro porcherie più o meno autorizzate nei corsi d’acqua o con gli agricoltori che avvelenano alimenti, terra e acqua tra diserbanti, pesticidi e antiparassitari.... Credo che se la Legge imponesse oggettivamente - e senza possibilità di dilazioni, sovvenzioni, posticipi, rivalse e tempistiche da matusalemme - l’azione concreta e immediata di pagare di tasca propria il recupero totale del danno, molti personaggi più o meno equivoci, amministratori delegati dal pressapochismo garantito più o meno impugnabili e ancor meno competenti, starebbero un po’ più attenti ai documenti che firmano e al rischio incluso nei loro azzardati giochini di borsa e di favori! ...e questo dovrebbe valere anche per i Ministri e a scalare fino gli amministratori locali: prendiamo Verona e la sua Provincia, più volte nominate tra le aree più inquinata del Nord Italia. Sappiamo che siamo sempre fuori dagli standard di Bruxelles, e che tanto per cambiare ci verrà applicata una multa dall’improponibile importo che non mi è chiaro se banalmente si aggiungerà a quel calderone del Mostro chiamato Sig.Debito Pubblico o se in qualche modo dovrà essere pagata. Ora, se pagassimo la multa, la nostra aria sarebbe più sana? E inoltre...chi verrà tassato per pagare questa multa? (si accettano intuizioni!) E se invece le multe fossero intestate a persone fisiche dell’amministrazione, le quali potrebbero convertirle in progetti di sanificazione dell’aria o delle acque da realizzare entro un preciso periodo? E se seguire i comportamenti dei Comuni Virtuosi diventasse regola, anziché pionieristica alternativa, nell’ottica di occuparsi davvero della salute dei Cittadini più che di svincolarsi da una multa? Tanto per fare un immediato confronto tra logica e azione, in un’epoca inquinata come questa, quanti sagaci amministratori stanno abbattendo alberi come se fossero la causa di tutti i loro mali? Dalla Pianura ai Monti, dalle Città alle Contrade...ovunque vengono abbattuti alberi. Si fanno spazi per strade, centri commerciali, parcheggi. Quando va bene...vigneti ...che portano profitto! E torno a prendere in mezzo la Sanità e il suo diabolico debito, molto del quale è dato dall’eleganza delle strutture - per altro realizzate con logiche tutt’altro che a favore di malati e anziani - che ci fanno “passare” come costo delle cure e degli esami: io posso solo fare ipotesi, spesso in contrasto tra loro. La prima, immediata: se stiamo bene, non incidiamo sul Sistema Sanitario Nazionale. La seconda, subdola ma insistente...se non stiamo male...come si possono giustificare le spese necessarie per offrirci i migliori luoghi di cura? Come sempre la mia Bastianite emerge, anche se sono più che certa che in questo caso trovi più facili consensi... Credo che anziché palazzi prestigiosi, dal clima perennemente artificiale, con negozi che neanche a Via Monte Napoleone, preferiremmo tutti avere un po’ meno da aspettare per le visite base e soprattutto un luogo che ci faccia sentire sicuri nelle emergenze: che sia un attacco di cuore, un parto, un’emorragia, un’ustione...Qualcuno vorrebbe davvero fare 50 chilometri mentre potrebbe perdere la vita, in situazioni in cui il mezzo minuto può davvero fare la differenza? ma dai! Comunque, siamo partiti da un bosco. Ed è alla terra che dovremmo tornare: poco fa ho accennato ai vigneti che spesso, quando va bene, sostituiscono i boschi.Da un punto di vista della qualità dell’aria, vale la pena di ringraziare anche le vigne e la loro mutevole bellezza: i colori dei vigneti in autunno sono davvero straordinari e caldissimi... Spesso, però, mi capita di vedere queste meravigliose piantagioni a filo di strada. Spesso vicine a strade ad alta percorrenza, come autostrade e superstrade. Spesso in campi più bassi del manto stradale anche di un metro o più. Ora, sappiamo tutti che le emissioni delle auto non sono esattamente sane come gli effluvi di eucalipto e che per avere piante sane è necessario che anche il terreno in cui crescono sia un terreno sano. Che particolati e quali metalli potranno esserci in un terreno che è quotidianamente ricettacolo di tanta porcheria? E cosa arriverà sulle nostre tavole? Qualcuno che mi conosce potrà cercare di contestarmi dicendo che me la prendo con i vigneti perché non apprezzo il mito dell’aperitivo e del far festa a tutti i costi grazie all’alcool che circola nelle vene: è vero, preferisco divertirmi consapevole di quel che faccio e guidare senza mettere a rischio me stessa o gli altri e non perché me lo dice il codice della strada, ma lo stesso discorso può valere anche per molto “bio a km 0” o per le enfatizzate produzioni italiane... Sono le arance che potrebbero venire dalla terra dei fuochi? Le mozzarelle? Ma i vini possono essere della Valpolicella, di Custoza, del Lago di Garda... Quanti danni abbiamo procurato, in tutte le direzioni, con le politiche della venerazione al dio denaro, anziché alla Madre Terra... E come sarà difficile tornare indietro se aspettiamo sempre che sia qualcun altro a fare per primo, a dare l’esempio... Ehi, voi politici! Se qualcuno mi ha ascoltato...può sempre iniziare a cambiare le cose. Magari non avrà un voto in più...ma sarà una persona migliore!

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Poesia/racconto Del Cuore: L'immagine Riflessa



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Ricetta Del Cuore: Segale Aromatizzata


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lunedì 9 dicembre 2019

Spazio verde 1

in questo episodio parlodi tre piante diversissime tra loro ma estremamente resistenti

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Poesia Racconto Del.cuore Il Gatto.e La Volpe


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Poesia Racconto Del.cuore: Il Gatto E LA Volpe


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Ricetta Del Cuore: Sformato Di Mais


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sabato 7 dicembre 2019

Ciò Che Ti Fa' Stare Bene



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Un Piccolo Segreto



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Ciò Che Ti Fa' Stare Bene


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Un Piccolo Segreto


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Piccola Frase: Un Piccolo Segreto


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Paola Prima Trasmissione

Paola , classe 63 nata a Roma ma fuggita nella campagna di Fiano Romano ! Nella vita ho fatto tantissime cose diverse.ma tutte mi hanno condotto a fare ciò che sono, Naturopatia per me.è lo strumento nobile per accompagnare chi lo vuole in un viaggio alla scoperta del potere di autoguarigione !

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venerdì 6 dicembre 2019

Un DUE TRE A SON ME '

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Teche di LetteralMENTE: Mahabharata 10



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Un DUE TRE A SON ME '


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Poesia Racconto Del Cuore Come....ungaretti



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Racconto Di Natale Di Laura Bonelli Cielo Di Cartapesta



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Ricetta Del Cuore: Polenta E Cavolfiore



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giovedì 5 dicembre 2019

Teche di LetteralMENTE: Mahabharata 09


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Poesia Racconto Del Cuore Il Filo Di Arianna Unisce Due Donne


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Discorso Del Cuore Il. Bosco



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Ricetta Del Cuore Polenta E Cardi


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mercoledì 4 dicembre 2019

Teche di LetteralMENTE: Mahabharata 08


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Prova



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Poesia Racconto Del Cuore Dove Nascono.i Papaveri


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Ricetta Del Cuore: Zuppa Di Polenta



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martedì 3 dicembre 2019

Notturna- RadioFABIO -byLetteralMENTE

Auguri Valentina

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Forme di militanza a Bologna tra gli anni ‘70 e gli anni 2000


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Forme di militanza a Bologna tra gli anni ‘70 e gli anni 2000

Pubblichiamo l’audio dell’incontro tenutosi venerdì scorso alla ex-caserma Sani occupata, con la partecipazione di Pinuccio De Biasi (coordinamento antimperialista-antinucleare), Valerio Monteventi (esperienze degli spazi sociali), Renato Busarello (Lab Smaschieramenti) e Tiziana (femminista, attivista dei diritti umani di genere). 02 dicembre 2019 - 18:12 Venerdì scorso alla ex-caserma Sani occupata si è tenuto – poco dopo la straordinaria lettura musicata di Elio Germano di una poesia di Roberto Roversi – l’incontro dal titolo “Forme di militanza a Bologna tra gli anni ’70 e gli anni 2000”, all’interno di tre giorni di iniziative su “strumenti, pratiche e storie di autogestione” organizzati da Xm24 nel nuovo spazio occupato. Una genealogia dei movimenti a partire dagli anni ’70, per avere “degli spaccati di storia” e per “sapere da dove veniamo”, nata dall’esigenza di “compagne e compagni giovani che partecipano alla nuova occupazione e che hanno chiesto di poter vivere un momento in cui ascoltare la storia da chi l’ha vissuta”, con l’obiettivo di “partire dalla storia per parlare dell’oggi” e trovare spunti per “degli strumenti collettivi di autorganizzazione”. All’incontro hanno partecipato Pinuccio De Biasi (coordinamento antimperialista-antinucleare), Valerio Monteventi (esperienze degli spazi sociali), Renato Busarello (Lab Smaschieramenti) e Tiziana (femminista, attivista dei diritti umani di genere). https://ift.tt/2P9kO7N

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lunedì 2 dicembre 2019

Teche di LetteralMENTE: Mahabharata 07



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Teche di LetteralMENTE: Mahabharata 07


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Come George Orwell...

3a Puntata: Bastiàn Contrario: "COME GEORGE ORWELL..." Prima Parte: 1984, di George Orwell – Riassunto e trama 1984 è il titolo del romanzo più importante di George Orwell: scritto nel 1948 fu pubblicato nel 1949. Durante il periodo della guerra fredda fu considerato fra i romanzi più significativi dell’utopia negativa, perché il tema trattato veniva ricondotto ad una critica spietata contro il regime sovietico. In realtà tratta un tema assai più ampio, quello del potere che controlla e manipola i Riassunto E’ il 1984 e il pianeta Terra è suddiviso in tre grandi potenze in guerra fra loro e governate da tre regimi totalitari: Oceania, Eurasia ed Estasia che approfittano del loro stato di guerra permanente per controllare i loro sudditi. In Oceania la società è controllata da un regime che basa il suo potere sui principi del Socing, un socialismo estremo, il cui capo supremo è il Grande Fratello, un personaggio misterioso di cui nessuno conosce la vera identità e che osserva, spia e controlla, la vita di ogni singolo cittadino. Il controllo avviene attraverso delle telecamere che osservano ovunque gli individui: nelle loro case, per strada, negli uffici, nei trasporti, nelle scuole. Non esiste la privacy e non esiste alcuna forma di libertà individuale. Il suo braccio armato è la psicopolizia, che interviene ad un minimo cenno di ribellione o di fronte a comportamenti che vengono considerati sospetti. La propaganda è costante e in ogni angolo della città ci sono dei manifesti che ritraggono il Grande Fratello che viene accompagnato dagli slogan “la libertà è schiavitù” e “la guerra è pace”. Il protagonista del romanzo è Winston Smith, membro del partito il cui compito è aggiornare costantemente le notizie dei giornali e dei libri, in modo tale da rendere infallibile la strategia del partito. Smith che sembra avvalorare le regole del partito e il suo controllo soffocante sulla società, in realtà non sopporta questa mancanza di libertà. L’espressione embrionale di questa sua ribellione è un diario che Winston inizia a scrivere il 4 aprile 1984, nel quale raccoglie i suoi pensieri e le sue riflessioni sul Partito, la società ed egli stesso. Winston ha due persone che influenzano la sua vita: Julia di cui è innamorato e che frequenta malgrado il Partito non voglia relazioni che non abbiano altro scopo che la procreazione e O’Brien, un suo amico.
 Julia e Winston vivono come possono la loro relazione clandestina e insieme decidono di ribellarsi alle regole del Partito, aderendo ad un’associazione clandestina “La confraternita”. O’Brien, però, non è un semplice funzionario del Partito ma è un membro della polizia segreta. E tradisce Winston facendolo arrestare. Durante la prigioni Winston subisce una tortura divisa in tre fasi: apprendimento, comprensione e accettazione. Nella prima fase, il dolore è intenso ma Winston resiste e non tradisce Julia mantenendo un barlume di volontà. Nella seconda fase il dolore è insopportabile e l’aspetto di Wiston cambia, il corpo cede ma riesce ancora a resistere. Nella terza fase Winston viene portato nella stanza 101 dove si materializza la paura più assoluta di ogni condannato: in questo caso in una busta vengono messi due topi, la peggiore paura del protagonista, e mentre O’Brien cerca di mettergliela in testa Winston cede tradendo Julia. Prova a guardare il video su www.youtube.com A questo punto comprende che il Partito vuole la sua incondizionata lealtà, vuole in sostanza la sua anima, affinché non esista nessuna forma di indipendenza. O’Brien stesso spiega a Winston che l’associazione di ribelli di cui ha fatto parte era stata costituita dalla polizia proprio per catturare eventuali dissidenti: il regime non ha falle, è perfetto e vuole l’amore incondizionato dei suoi sudditi. Alla fine Winston è convinto e proprio per questo autonomamente si porge al boia consapevole di avere commesso una grave colpa: aver contestato il Grande Fratello. (preso da “Canale del sito Biografieonline.it” https://ift.tt/2DF6cb8 ) Seconda Parte: Bastiàn Contrario e le sue considerazioni Io vengo da un paese dalla provincia di Verona, o meglio da una contrada che era... una via. Per di più ho l’onere e onore, di essere nipote di una Gran Donna: la Maestra, quella figura che nella prima metà dl ‘900 aveva ancora quel ruolo mistico e fascinoso durevole nel tempo, indiscusso dai più, ma che sui suoi famigliari si riversava come il cono di luce prodotto da un occhio di bue a teatro. Indiscutibilmente tutti sapevano di ogni nostro respiro, di ogni nostro capriccio o originalità, e per quanto si cercasse di scrollarsi di dosso quella ... referenza, non c’erano distanze e travestimenti sufficienti a concederci quel respiro che ora chiameremmo privacy. Il primo sguardo, il primo bacio, il fughino da scuola, la gonna troppo corta, il corteggiatore del paese vicino... tutto passava al vaglio degli occhi indiscreti, critici o affettuosi, del paese. Si, malgrado la pesantezza che potevo percepire a quel tempo, malgrado la sensazione di avere sempre qualcuno che mi controllasse senza tregua, malgrado l’impossibilità di farla franca dalla quale cercavo invano di divincolarmi...quel cicaleccio che mi accompagnava aveva, come la Luna, un altro volto. Era il volto di una Comunità, il volto che osservava con ammirazione, invidia o recriminazione quelle che comunque erano le sue creature, quelle che malgrado l’irriverenza appartenevano a quel nucleo complesso e affettivo come le dita appartengono alla propria mano, il volto di chi, in ogni caso si occupa perché “se ne è parte”. Queste considerazioni le ho maturate con l’età: quelle che vivevo come interferenze, giudizi e limiti, ora profumano anche di piume di chioccia e le ricordo come protezione, come abbracci, come tutele da pericoli peggiori, anche se non proprio consapevoli di questa loro funzione... Certo, devo anche riconoscere che essere la nipote della Maestra mi consentiva un buon margine di tolleranza da parte dei compaesani, margine che probabilmente non sarebbe stato concesso ad altre ...originali fanciulle. Molti non hanno dimenticato gli abbracci un po’ troppo stretti delle Comunità nelle quali “tutti si sapeva tutto di tutti”, e so anche che molti soffrono ancora di alcuni pregiudizi che possono aver cambiato il corso delle loro vite o dell’indecenza di alcuni commenti... si era ancora ai matrimoni riparatori, alle unioni di convenienza, alla vergogna per l’omosessualità, e a tanto altro, ma anche il matto del Paese aveva un suo ruolo, un suo spazio, così come la più bella o il ribelle di turno. Comunque ogni cosa era filtrata e sommata da processori umani, ciascuno con i propri aspetti emotivi, imprecisi, sentimentali, meschini, generosi...e talvolta, ahimè anche potenti...ma ogni potere per quanto grande, aveva una territorialità limitata. In ogni caso, la considerazione generale era che nessuno gradiva interferenze nei propri affari, fossero questi sentimentali, sessuali, economici o di qualsiasi altra natura. Ora la frittata - e scelgo frittata anziché medaglia, proprio per evocare l’idea del...friggere! - è capovolta. C’è stato qualcuno che ha inventato e perfezionato qualcosa di meravigliosamente oggettivo, neutrale, asettico, anaffettivo, non concorrenziale, indifferente a cui tutti ci affidiamo: l’informatica e il web. Se un tempo solo concedere il proprio numero di telefono significava essere disponibili ad accettare una reciprocità di impegno, fosse di natura amichevole o sentimentale, ora il nostro numero - e non solo quello - è alla mercé della rete. Attraverso i social e gli strumenti informatici, forniamo a non meglio identificati server un numero illimitato di informazioni che ci riguardano, senza nemmeno fargli fare la fatica di cercare di carpirli, di comporli tra loro come parti di un puzzle, di intuirne i pezzi mancanti o taciuti: pareri, gusti, posizioni etiche, politiche o fisiche, preferenze sessuali, aspetti economici, bisogni, fragilità... tutto viene fornito spontaneamente e in modo completo. So che sto parlando da una radio web, ma ormai, la mia scelta l’ho fatta: sarà stato l’allenamento come nipote della Maestra sempre in vista, ma non ho mai nascosto il mio pensiero e il mio modo di essere. Da questo punto di vista credo di potermi considerare perennemente nuda, e quindi potenzialmente vulnerabile ormai da sempre. Tuttavia, se dovessi iniziare oggi a usufruire della rete e se avessi preso più rapidamente coscienza, non credo che mi comporterei nello stesso modo. Il caro George Orwell, mi era rimasto ben impresso, ai tempi della scuola... Mi aveva quasi terrorizzato il suo totale e fantasioso controllo su ciascuna vita...ma quante volte, ahimè , sono proprio gli scrittori ad anticipare la realtà? Non so dire se sia una sorta di sensitività o di forma-pensiero che costruisce possibili futuri, ma so che spesso succede: una visione, un’immagine e il tempo: ed eccoci immersi in quella che da fantasia creativa si rivela come inquietante realtà. Ai tempi di cui parlavo io, ci sentivamo violati solo se qualcuno osservava l’orario in cui rientravamo a casa, e ci si in alberava a difesa della nostro diritto alla libertà... Ora no. Ora forniamo noi ogni sorta di informazione. Dalla più banale, come ad esempio l’età, alla più segreta come il codice della carta di credito, alla più personale come il nome della scuola dei nostri figli o pericolosa come far sapere a tutti quando la casa è vuota e per quanto tempo. Ciononostante, non è ancora quanto mi turba di più. ...continua su https://ift.tt/2DOYw6h

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