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lunedì 6 giugno 2016

Il commento sull'origine delle religioni


Il Commento genuino sull'origine delle Religioni


di Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura Prabhupada


Spesso sentiamo dire che in India i diversi sistemi di correnti religiose originano più o meno da diverse interpretazioni del Vedanta. Nessuno è riconosciuto come il leader di una scuola di pensiero a meno che non mantenga una posizione di commentatore del Vedanta darsana. Il Vedanta darsana è il trattato sul Vedanta ed anche una confutazione autorevole di tutti quei sistemi che potrebbero opporsi alla fonte originale delle religioni dell'India.


Due parti, tra loro opposte, hanno deciso il destino del dominio religioso dell'India. Questi sono, uno, i filosofi che hanno la tendenza a differire dai religiosi a causa della loro razionalità, e due, le comunità che hanno una visione diversa da quella mantenuta dai religiosi. I precedenti sistemi religiosi avevano interpretazioni meno sviluppate su come la società doveva praticare la fede. Ma dato che le loro opinioni erano opposte da diversi punti di vista accademici, nel corso del tempo si sono adeguate per andare incontro agli invasori e respingere i loro sfruttamenti.


Gli aforismi ermetici del Vedanta avevano lo scopo di dare una decisione inflessibile sulle impressioni, apparentemente contrastanti, degli inni dei Veda. Tuttavia, ci sono stati tentativi di vanificare lo scopo e il vero oggetto del Vedanta e ottenere così alcuni risultati progettati a tavolino. Questo accadde dovuto al temperamento estroso degli anti-vedantisti che avevano il movente ostile di attaccare il principio devozionale privo di deviazioni.


L'autore degli aforismi, rilevò in sé un'apprensione poichè tali insinuazioni sarebbero potute sorgere, così ha intrapreso il compito di fornire una vera interpretazione che poteva controllare i potenziali sfruttatori, rivelare la loro ridicolaggine e, in ultima analisi, impedire loro di deviare la gente dalla Verità Assoluta.


I Purana sono il compendio, e chiariscono le istruzioni religiose dei Veda. Le persone interessate ad avere una versione dei Veda basata sulla loro visione, chiedono un supporto esterno per favorire la loro causa; e così le istruzioni supplementari sono state scritte per soddisfare i diversi gusti della passione, dell'ignoranza e della virtù. I sattvata preferiscono la virtù, e sono veramente etici, mentre gli altri altri due sono impegnati a mantenere le loro rispettive nozioni. Gli aforismi come spiegati dai commentatori delle altre due scuole - vale a dire quella tamasika (in ignoranza) e rajasika (in passione), cercano di turbare l'essenza interiore dell'autore del Vedanta attraverso i loro commenti.


Attualmente abbiamo in nostro possesso una decina di commenti agli aforismi del Vedanta. E' difficile per un lettore selezionare il commento genuino del Vedanta-darsana quando i commentatori sono più o meno vittime dell'errore (bhrama), confusione (pramada), dell'osservazione difettosa attraverso l'esperienza sensoriale, (karanapatava) e istigazione nell' intraprendere imprese illusorie per dissuadere gli altri dalla ricerca della Verità (vipralipsa*).


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  • Comunemente definita come la propensione all'imbroglio, viene illustrata dall'esigere che una verità apparente sia quella conclusiva dopo aver esaminato solo le prove superficiali.



Si dice che un vero saggio sia libero da queste caratteristiche imperfette; quindi dobbiamo fare affidamento sui veri devoti, che non hanno altra ambizione che servire l'Assoluto. Quei commentatori che hanno qualche secondo fine, progettano le loro spiegazioni per indurre in errore le indagini di persone oneste ma incaute. I loro suggerimenti soffocanti si oppongono alla vera funzione dell'anima pura e spesso portano alle caratteristiche illusorie del non-assoluto.


Non possiamo aspettarci che la verità positiva esca dalla penna di commentatori che sono vittime degli errori di questo mondo difettoso e limitato. La maggior parte di questi falsi commentatori sono sviati da loro maestro altrettanto falso. A causa del loro atteggiamento non devozionale alcuni si trovano ad essere spinti dalla loro stessa politica miope, privi di aiuto dalla persona Assoluta. E alcuni hanno un'affinità insolita di voler dominare le cose finite. Quindi, partire per la ricerca del vero e autentico commentatore degli aforismi del Vedanta è diventato un problema sconcertante.


Ogni scrittore si fa avanti con il suo trattato che, dice, è "il" vero e proprio commento al Vedanta. Eppure nessuno di questi commentatori ha fornito degli Sloka di spiegazione che nascono dalla vasta tradizione religiosa che va fianco a fianco con gli aforismi. Sfruttando questo fatto introducono i loro scritti capricciosi come vere spiegazioni del Vedanta, affermando allo stesso tempo che ogni passaggio del Bhagavatam che li contraddice in realtà è una tesi vaga di per se'.


Al contrario, i grandi devoti, i bhagavata, leggono sempre il Bhagavatam con intenso scrutinio, e comprovano ogni affermazione ricordando gli aforismi appropriati e collegandoli nel contesto corretto. Così il Bhagavatam dovrebbe avere il primo posto tra le decine di scuole di commenti, e ogni volta che si inciampa in commenti contrastanti negli scritti dei vari commentatori, possiamo prendere il riferimento esatto, ovvero il genuino commento del Vedanta-sutra: lo Srimad Bhagavatam.




Domanda: Gesù Cristo è Jagad-guru, il maestro spirituale del mondo intero. Le sue istruzioni sono sufficienti per il nostro bene spirituale. E' tuttavia necessario, accettare un Mahanta-guru - un grande maestro spirituale (colui che insegna con il suo esempio) - che è in vita in questo mondo?


Sri Siddhanta Sarasvati: Si devono accettare entrambi - Jagad-guru e Mahanta-guru. Se accettiamo solo il Jagad-guru-vada il risultato porterà molte conseguenze indesiderate (anartha). Se si accetta una così grande anima dal passato - in questo caso Gesù Cristo - come proprio Jagad-guru e si seguono le sue istruzioni nel presente ritenendo che non vi è alcuna necessità di un guru vivente, non sarà certo in che misura saremo in grado di seguire correttamente il punto di vista di Gesù. Solo la successione di Mahanta-guru ci offre misericordiosamente le parole del Signore Supremo o degli acarya Jagad-Guru.


Il flusso di acqua che ha origine in Himalaya scorre attraverso le rive del Gange fino qui in Bengala, a Navadvipa. Di conseguenza, anche se siamo seduti a grande distanza dalla fonte, siamo in grado di toccare l'acqua dall'Himalaya. Allo stesso modo, il Mahanta-guru porta la corrente del fiume della suddha-bhakti - come le acque pure e sacre di Mandakini (Ganga). Egli porta quella corrente, che ha origine dai piedi di loto del Signore Supremo, e giunge fino a noi benedicendo il nostro capo.


Se le rive del Gange non fossero esistite, una persona ordinaria e debole come me, una persona senza risorse, non sarebbe mai stata in grado di scalare l'Himalaya e toccare l'acqua che nasce là. E senza queste sponde, il flusso concentrato di quella fonte pura dell'Himalaya sarebbe stato disperso e avremmo pensato che un altro flusso inquinato fosse l'acqua pura dell'Himalaya, invitando la nostra disgrazia.


Se gli insegnamenti predicati da Gesù Cristo duemila anni fa non vengono seguiti e tramandati nel tempo presente attraverso una guru-parampara (successione di maestri realizzati e autentici), e se si cerca il messaggio di Gesù Cristo solo nei libri e nelle istruzioni registrate storicamente, c'è una possibilità che accetteremo erroneamente distorsioni della verità predicata da Gesù o addirittura potremmo accettare dei punti di vista che sono opposti alla sua concezione.


Il mahanta-guru è anche Jagad-guru. Egli è la manifestazione del Jagad-guru precedente. Egli riceve gli insegnamenti del Jagad-guru attraverso la successione di maestri e misericordiosamente li consegna a noi. Egli non è qualcuno che viene per ingannarci, che non presenta la verità così com'è o dice le cose solo per compiacere noi; Egli non vuole nulla di materiale da noi. Egli è il messaggero imparziale della verità.


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Inviato da: Angelo Russo <gaudyait@gmail.com>


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